Cosa succede in camera?
Inviato: 25 novembre 2016, 18:09
Sposto qui un msg di Max, sperando di trarne una riflessione sui fenomeni che accadono in camera di compressione: prima, durante e dopo la partenza del pallino.
Vorrei cominciare dalla misura della temperatura.
Non sono tanto sicuro che anche oggi sia possibile misurare il picco massimo raggiunto alla compressione; per una questione di velocità di acquisizione del sensore, almeno quelli comuni, se il picco è un transiente più breve dell'inerzia viene visto come una misura media. Invece con dei buoni dati di rilevazione si può fare una simulazione molto aderente alla realtà, che molti anni fa era impossibile.
Il bello è questo: il sensore ha inerzia al variare della T, e ancor più la guarnizione nella sua massa totale, ma non una manciata di atomi nel punto più esposto. Questi possono bruciare, poi se ne vanno quelli che stanno dietro, e via così finché si forma quel canale che si vede nella foto del tuo msg. (meglio se la riposti)
Il bello è che lo stesso problema è stato risolto nei pistoni dei motori a scoppio. Con una forma adeguata della testa pistone e della camera, si provoca una miscelazione vorticosa dell'aria in modo che non ci siano punti in cui la T raggiunge valori esagerati.
Questo effetto potrebbe essere operato da un tuner, che fa anche guarnizioni, con una forma a cono del cielo, una rondella svasata messa in fondo alla camera e qualche scanalatura convessa sulla guarnizione.
Purtroppo per me tali esperimenti hanno senso solo su un'arma non depo, in cui arrivare alle più alte potenze è utile, altrimenti diventa un esercizio senza scopo.
Magari tu hai qualche notizia sull'argomento.
maxi_977 ha scritto:Calbas ha scritto:Secondo te, se nelle stesse condizioni avessero allargato la TP, la temp sarebbe diminuita permettendo di trasferire più potenza al pallino?
Bella domanda... ah... saperlo saperlo![]()
ora e` noto che dato che l'elevazione della temperatura in un sistema pistone-cilindro e` data dalla fase di compressione... fino al picco pressorio che fa partire il pellet...
se allargassi la TP abbasserei di sicuro il picco.. di conseguenza la temperatura, anche se di quanto non saprei, e` sempre possibile, con un certo impegno misurarlo, i Cardew lo hanno fatto negli anni 70 oggi sarebbe sicuramente piu` semplice.
Se poi tutto questo si traduca anche in un aumento dell'energia alla volata e` un altra incognita.
Non mi ricordo che scrisse la frase: "Il diametro ottimale della TP e` quello precedente all'ultimo allargamento... quando cioe` la misurazione del crono, da le prestazioni in calo"![]()
![]()
prima dei kit Drop-in (quelli belli e pronti) chi voleva (e poteva) spediva la sua carabina ad un Tuners arcinoto (J.Maccari, S.Pope J.Kraner etc..) che operando sulla TP e sul peso del pistone, bilanciava ed ottimizzava le prestazioni restituendoti una carabina "accordata".
E` implicito che qualsiasi altra modifica a questo stato di grazia, apporti cambiamenti all'assetto dato dal tuner.
I kit drop in (o quelli rifatti in proprio), rappresentano una via democratica al tuning, un'alternativa economica e self-made, all'invio della carabina oltremare, da noi praticamente impossibile, se non con esborso di soldoni ed una montagna di burocrazia, ma nel contempo possono essere solo un avvicinamento alle condizioni ottimali che il tuners apporterebbe... un valore medio-alto ma non il massimo di quello che si potrebbe raggiungere.
Quello che i tuners hanno in piu` del "comune mortale" dalla mente brillante, appassionato di a.c. e fortunato metalmeccanico con officinetta, e` l'enorme esperienza accumulata. che gli permette di sondare la paziente, non solo col cronografo... diciamo che a Voi o Decano, manca solo l'esperienza.![]()
ciao max
Vorrei cominciare dalla misura della temperatura.
Non sono tanto sicuro che anche oggi sia possibile misurare il picco massimo raggiunto alla compressione; per una questione di velocità di acquisizione del sensore, almeno quelli comuni, se il picco è un transiente più breve dell'inerzia viene visto come una misura media. Invece con dei buoni dati di rilevazione si può fare una simulazione molto aderente alla realtà, che molti anni fa era impossibile.
Il bello è questo: il sensore ha inerzia al variare della T, e ancor più la guarnizione nella sua massa totale, ma non una manciata di atomi nel punto più esposto. Questi possono bruciare, poi se ne vanno quelli che stanno dietro, e via così finché si forma quel canale che si vede nella foto del tuo msg. (meglio se la riposti)
Il bello è che lo stesso problema è stato risolto nei pistoni dei motori a scoppio. Con una forma adeguata della testa pistone e della camera, si provoca una miscelazione vorticosa dell'aria in modo che non ci siano punti in cui la T raggiunge valori esagerati.
Questo effetto potrebbe essere operato da un tuner, che fa anche guarnizioni, con una forma a cono del cielo, una rondella svasata messa in fondo alla camera e qualche scanalatura convessa sulla guarnizione.
Purtroppo per me tali esperimenti hanno senso solo su un'arma non depo, in cui arrivare alle più alte potenze è utile, altrimenti diventa un esercizio senza scopo.
Magari tu hai qualche notizia sull'argomento.