piba ha scritto:il sito e' "militaryshop24.eu", ma ad ogni modo ci tengo a precisare che fatte delle domande direttamente al sito, le risposte sono state vaghe ed al tempo stesso hanno confermato la non legalita' della trattativa.
Lo credo che ti hanno risposto vagamente... quello e` un sito polacco o perlomeno che fa riferimento ad un n. telefonico il cui prefisso internazionale e` 0048 Cioe` la Polonia.
Probabilmente loro possono spedire armi a ridotta capacita` offensiva in tutta Europa senza violare Leggi del loro paese e probabilmente non sono tenuti a conoscere le Leggi vigenti nel paese di destinazione, cio` spetta effettivamente all'acquirente, analogamente potresti farti spedire scatoloni di sigarette dal paese dove queste costano meno... mentre sai perfettamente che i tabacchi in Italia sono un monopolio dello stato.
C'e` da dire che grazie al sito scritto in perfetto (o quasi) italiano puo` trarre in inganno il compratore, che e` indotto all'acquisto dal semplice ragionamento che, se c'e` un sito italiano ( o che sembra italiano) che vende armi a ridotta capacita` offensiva, sia altrettanto lecito l'acquisto, purtroppo abbiamo visto che non e` cosi`, anzi credo che sia lo stesso sito che e` stato coinvolto nell'operazione "Lethal Weapon"
https://www.newsrimini.it/2018/06/aveva ... al-weapon/ di cui riporto uno stralcio.
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La Squadra Mobile di Enna, nel prosieguo dell’attività di indagine tesa a risalire alle modalità di introduzione dell’arma nel territorio nazionale, veniva coordinata dalla Procura della Repubblica di Enna, la quale avanzava richiesta, ovvero un
European Investigation Order (EIO) – usato per la prima volta nel distretto della Corte d’Appello di Caltanissetta, ed uno dei primi in assoluto emanato nei confronti della Polonia – presso la Autorità Giudiziaria Polacca per accertare chi fossero stati i soggetti residenti in Italia che avevano acquistato per corrispondenza armi vietate dalla legislazione italiana dal 2016 al 2017 presso la ditta estera.
L’Autorità Giudiziaria straniera, a fronte della citata richiesta, forniva al Magistrato che coordinava le indagini 81 fatture di acquisto di armi da parte di soggetti residenti nel territorio italiano, tutti debitamente identificati dalla Squadra Mobile di Enna, attraverso un complesso e certosino lavoro – svolto anche con la collaborazione delle altre Squadre Mobili coinvolte – di incrocio dei dati ricavabili dalle fatture, con le Banche dati in uso alle forze di Polizia, anche quelle contenenti dati fiscali, e gli Uffici Anagrafe dei Comuni interessati.
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come vedi la giustizia ha le braccia lunghe...
tra EIO e fornitura di nominativi, non c'e` modo di sfuggire.
ciao max