Angolo e finitura dell'impugnatura nel tiro con le springer
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Angolo e finitura dell'impugnatura nel tiro con le springer
Ciao ragazzi
ho cercato di stimolare questa discussione pochi post fa prendendo a spunto l'impugnatura della bellissima calciatura di zerocode, ma visto che non ho avuto nessun riscontro sono qui a riproporre il tema.
Nella mia cola esperienza ho trovato negativa per il tiro la presenza sulla calciatura nelle zone a contatto con le mani, di rigature, bugnature o zigrini.
Per questo intendo le zone tipo astina, con zigrino o bugnatura che impegnano l'astina anche nella parte inferiore, e impugnatura, con zigrino o bugnatura che impegnano anche la parte anteriore della stessa.
La presenza di questi elementi, mentre migliora a volte in maniera importante l'aspetto estetico di una calciatura, quando si tratta di tiro in appoggio o in posizione classica all'imbracciata, rappresenta a mio parere un elemento di disturbo nelle springer, non consentendo il libero movimento dell'arma sugli appoggi (mano o rest anteriore che siano).
L'impugnatura poi, almeno nel tiro in appoggio dovrebbe essere il più verticale possibile. In questa tipologia di tiro i risultati migliori si ottengono con il gomito verticale e quindi un impugnatura del genere evita inutili contorsionismi del polso. assicurando minori tensioni e vincoli all'arma nei suoi movimenti.
Anche nel tiro all'imbracciata, ove la posizione preferita per il gomito fosse quella verticale, l'impugnatura di conseguenza deve anch'essa essere verticale.
Chi è abituato a tirare come per la caccia con il gomito alto, si troverà a suo agio con un impugnatura inclinata, ma questo a svantaggio della stabilità della posizione.
Le springer sono come si dice in gergo "hold sensitive" cioè non amano essere tenute strette saldamente nelle mani. Tanto più quanto più sono leggere.
A questo proprosito mi chiedo se la forma delle dita sull'impugnatura di una springer non sia controproducente, vi chiedo quindi di parlare della vostra espeienza al riguardo.
Strano come invece ad esempio a caccia, avere un'impugnatura resa ruvida, ad esempio grazie ad una zigrinatura, aiuti specie in caso di clima freddo (con le dita rese poco sensibili) a tenere l'arma stabile tra le mani, impedendole di scivolare ed assicurando così la buona presa necessaria un utilizzo sicuro e preciso dell'arma.
Insomma un'altro caso in cui vi sono differenze notevoli tra ac e armi da fuoco.
Un mio amico cacciatore ad esempio da alcuni mesi si è riappassionato al tiro con l'ac. Solo dopo molto tempo però ha iniziato ad avere risultati molto buoni, quando cioè ha iniziato a tenere l'arma tra le mani quasi fosse di vetro.....
Insomma... cosa ne pensate??? Qual'è la vostra esperienza???
ho cercato di stimolare questa discussione pochi post fa prendendo a spunto l'impugnatura della bellissima calciatura di zerocode, ma visto che non ho avuto nessun riscontro sono qui a riproporre il tema.
Nella mia cola esperienza ho trovato negativa per il tiro la presenza sulla calciatura nelle zone a contatto con le mani, di rigature, bugnature o zigrini.
Per questo intendo le zone tipo astina, con zigrino o bugnatura che impegnano l'astina anche nella parte inferiore, e impugnatura, con zigrino o bugnatura che impegnano anche la parte anteriore della stessa.
La presenza di questi elementi, mentre migliora a volte in maniera importante l'aspetto estetico di una calciatura, quando si tratta di tiro in appoggio o in posizione classica all'imbracciata, rappresenta a mio parere un elemento di disturbo nelle springer, non consentendo il libero movimento dell'arma sugli appoggi (mano o rest anteriore che siano).
L'impugnatura poi, almeno nel tiro in appoggio dovrebbe essere il più verticale possibile. In questa tipologia di tiro i risultati migliori si ottengono con il gomito verticale e quindi un impugnatura del genere evita inutili contorsionismi del polso. assicurando minori tensioni e vincoli all'arma nei suoi movimenti.
Anche nel tiro all'imbracciata, ove la posizione preferita per il gomito fosse quella verticale, l'impugnatura di conseguenza deve anch'essa essere verticale.
Chi è abituato a tirare come per la caccia con il gomito alto, si troverà a suo agio con un impugnatura inclinata, ma questo a svantaggio della stabilità della posizione.
Le springer sono come si dice in gergo "hold sensitive" cioè non amano essere tenute strette saldamente nelle mani. Tanto più quanto più sono leggere.
A questo proprosito mi chiedo se la forma delle dita sull'impugnatura di una springer non sia controproducente, vi chiedo quindi di parlare della vostra espeienza al riguardo.
Strano come invece ad esempio a caccia, avere un'impugnatura resa ruvida, ad esempio grazie ad una zigrinatura, aiuti specie in caso di clima freddo (con le dita rese poco sensibili) a tenere l'arma stabile tra le mani, impedendole di scivolare ed assicurando così la buona presa necessaria un utilizzo sicuro e preciso dell'arma.
Insomma un'altro caso in cui vi sono differenze notevoli tra ac e armi da fuoco.
Un mio amico cacciatore ad esempio da alcuni mesi si è riappassionato al tiro con l'ac. Solo dopo molto tempo però ha iniziato ad avere risultati molto buoni, quando cioè ha iniziato a tenere l'arma tra le mani quasi fosse di vetro.....
Insomma... cosa ne pensate??? Qual'è la vostra esperienza???
Ciao
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quasi tutte le carabine modificate per il tiro in appoggio e le match, riportano le caratteristiche che reputi valide tu gsb
secondo il mio modesto parere, visto che di carabine ne ho imbracciate poche per ora, un calcio che si adatterebbe bene alle mie esigenze dovrebbe essere simile a questo riportato dal sito di mario severi
ho constatato di persona, cosa vuol dire lasciare la carabina accarezzata
lascio lo spazio a persone + esperte di me
dutch
PS gsb sposto in Tuning e customizzazione
secondo il mio modesto parere, visto che di carabine ne ho imbracciate poche per ora, un calcio che si adatterebbe bene alle mie esigenze dovrebbe essere simile a questo riportato dal sito di mario severi
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Il Nottolo ha perso la chiave delle porte di Tannhäuser
Per il nottolo L'amore è n'apostrofo de Lardo tra na Coda alla Vaccinara e na Pajata
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Re: Angolo e finitura dell'impugnatura nel tiro con le sprin
gsb ha scritto:..intendo le zone tipo astina, con zigrino o bugnatura che impegnano l'astina anche nella parte inferiore, e impugnatura, con zigrino o bugnatura che impegnano anche la parte anteriore della stessa.
Se posso.... personalmente queste bellissime lavorazioni non le trovo di nessuna utilità, anzi fastidiose.
Forse sarà perchè sono uso tirare con i guanti.
gsb ha scritto:L'impugnatura poi, almeno nel tiro in appoggio dovrebbe essere il più verticale possibile.
Se mi è permesso aggiungere......ed anche qui niente particolari lavorazioni
gsb ha scritto:Le springer sono come si dice in gergo "hold sensitive" cioè non amano essere tenute strette saldamente nelle mani. Tanto più quanto più sono leggere
Se posso confermare...anche la mia 977, non ama essere trattenuta.
gsb ha scritto:A questo proprosito mi chiedo se la forma delle dita sull'impugnatura di una springer non sia controproducente, vi chiedo quindi di parlare della vostra esperienza al riguardo.
Secondo il mio modesto parere...un colo riferimento per la posizione della mano sull'astina sì, ma per il resto non vorrei altre forme.
gsb ha scritto:Strano come invece ad esempio a caccia, avere un'impugnatura resa ruvida, ad esempio grazie ad una zigrinatura, aiuti specie in caso di clima freddo (con le dita rese poco sensibili) a tenere l'arma stabile tra le mani, impedendole di scivolare ed assicurando così la buona presa necessaria un utilizzo sicuro e preciso dell'arma.
Scusami Giuseppe, con a caccia intendi con munizioni spezzate o....
questo discorso merita di essere ulteriormente approffondito.
gsb ha scritto:Un mio amico cacciatore ad esempio da alcuni mesi si è riappassionato al tiro con l'ac. Solo dopo molto tempo però ha iniziato ad avere risultati molto buoni, quando cioè ha iniziato a tenere l'arma tra le mani quasi fosse di vetro.....
Ed anche qui non posso che essere d'accordo...
un noto personaggio asseriva: "la carabina la devi imbracciare languidamente."
Confermo che aveva ragione, e da quando ho applicato questo concetto, ho iniziato subito a vedere degli ottimi risultati in termini di precisione.
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Re: Angolo e finitura dell'impugnatura nel tiro con le sprin
shoot-54 ha scritto:....Se posso.... personalmente queste bellissime lavorazioni non le trovo di nessuna utilità, anzi fastidiose.
Forse sarà perchè sono uso tirare con i guanti..
Puoi Puoi!!! le tue osservazioni sono più che benvenute.
shoot-54 ha scritto:......Secondo il mio modesto parere...un colo riferimento per la posizione della mano sull'astina sì, ma per il resto non vorrei altre forme..
In effetti un riferimento è utile specie nei primi tempi per la ripetibilità della posizione e quindi del tiro
shoot-54 ha scritto:..Scusami Giuseppe, con a caccia intendi con munizioni spezzate o....
questo discorso merita di essere ulteriormente approffondito..
In effetti intendevo con munizioni spezzate
Ciao
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Re: Angolo e finitura dell'impugnatura nel tiro con le sprin
gsb ha scritto:In effetti un riferimento è utile specie nei primi tempi per la ripetibilità della posizione e quindi del tiro
Ho applicato un dischetto in gomma autoadesiva sulla destra dell'astina, così posso sentirlo con l'indice sx e avere sempre la stessa posizione di presa o appoggio.
gsb ha scritto: In effetti intendevo con munizioni spezzate
Ah ecco! Ma qui sono in piena confusione, mi sono ripasssato varie armi per vedere se notavo queste lavorazioni.
Molte armi anche di colo calibro ce le hanno, mentre altre anche di grosso calibro non ce l'hanno, poi non parliamo delle nuove calciature sintetiche...
Ma mi sorge un bio: queste bellissime lavorazioni servono effettivamente? O hanno puramente valore estetico? E se poi si usano i guanti per avere grip?
Un esempio, mio cognato gran sparatore di cal. 12 al volo, ha dovuto cambiare arma.
Aveva le mani segnate dai zigrini per le numerose imbracciate, e aggiungo io, forse anche da altrettanti numerosi rinculi.
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io ho fatto qualcosa di simile con il nastro adesivo, ma come riferimento per il tiro in appoggio.
Per quanto riguarda le zigrinature, ti assicuro che negli anni passati a potenza, la loro presenza (quando si era sotto zero) era per me importante, bada che non tiro con i guanti, mai, non mi danno garanzia di sensibilità.
E' la prima volta però che sento parlare di segni alle mani per rinculo o altro. Mah forse non ho fatto mai grandi sparatorie...
Comunque quella che si vede oggi su fucili anche di 5/6000 euro non la chiamerei zigrinatura. Il più delle volte è eseguita per stampaggio o a macchina per erosione, non ha niente a che fare con il velluto di una volta. Il passo che comunemente puoi notare sulle ac (stampato o a macchina) è del 18 quando va bene (linee per pollice). Il passo di una zigrinatura che valga la penza toccare ed osservare parte dal 22 in poi 24 etc... anche se esteticamente il 20 può ancora andar bene per legni morbidi che non la reggono. Anche se a me il 20 fa l'impressione di una grattuggia. Il legno se è buono come dicevo regge il 22 e 24 senza troppa usura, ma anche con il noce se non è duro il 24 con il tempo si consuma.
Per quanto riguarda le zigrinature, ti assicuro che negli anni passati a potenza, la loro presenza (quando si era sotto zero) era per me importante, bada che non tiro con i guanti, mai, non mi danno garanzia di sensibilità.
E' la prima volta però che sento parlare di segni alle mani per rinculo o altro. Mah forse non ho fatto mai grandi sparatorie...
Comunque quella che si vede oggi su fucili anche di 5/6000 euro non la chiamerei zigrinatura. Il più delle volte è eseguita per stampaggio o a macchina per erosione, non ha niente a che fare con il velluto di una volta. Il passo che comunemente puoi notare sulle ac (stampato o a macchina) è del 18 quando va bene (linee per pollice). Il passo di una zigrinatura che valga la penza toccare ed osservare parte dal 22 in poi 24 etc... anche se esteticamente il 20 può ancora andar bene per legni morbidi che non la reggono. Anche se a me il 20 fa l'impressione di una grattuggia. Il legno se è buono come dicevo regge il 22 e 24 senza troppa usura, ma anche con il noce se non è duro il 24 con il tempo si consuma.
Ciao
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Re: Angolo e finitura dell'impugnatura nel tiro con le sprin
gsb ha scritto:Le springer sono come si dice in gergo "hold sensitive" cioè non amano essere tenute strette saldamente nelle mani. Tanto più quanto più sono leggere.
Insomma... cosa ne pensate??? Qual'è la vostra esperienza???
Anch'io vorrei poter dire la mia... esperienza.
Non avendo alcuna cognizione fin'ora di come si dovesse tenere una carabina, avevo provato vari modi d'imbracciata ed i risultati migliori li ho ottenuti non stringendola saldamente, ma tenendola praticamente quasi "appoggiata" alla mano sinistra (sono destrimane). Se invece cercavo di tenerla ferma, notavo una reazione di rinculo diversa (anche se parlo di una carabina non molto potente..diana26 depo), con risultati peggiori.
Un saluto a tutti
Antonio
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Ciao Giuseppe ,ho tardato qualche giorno ,appunto perchè l'argomento è interessantissimo e per dare delle risposte occorre
avere qualche minuto libero e non la solita fretta che mi accompagna-
Riguardo agli zigrini e bugnature varie penso che la maggioranza di noi sia d'accordo nel definirli fattori estetici di impatto, insomma fanno più bella e allettante l'arma ,qualcuno puo giustamente dire che questi *ricami * favoriscono la presa con le mani sudate ,ma anche questa è una forzatura,le mani è meglio tenerle asciutte , usando vari accorgimenti primo fra tutti i guanti oppure la solita pezzuola che non dovrebbe mai mancare nella tasca di un tiratore, ricordo che le mani sudate sono il 1° nemico delle bruniture- Per concludere aggiungo che se ci facciamo caso specie nel tiro all'imbracciata la mano sull'astina non va a coprire la bugnatura ma si dispone più avanzata , forse per meglio bilanciare la carabina specie i mod pesanti che tendono a pesare in punta-
Sul particolare dell'impugnatura verticale o quasi, sono in piena sintonia con te, trovo molto scomodo quelle a 45° (tipo diana) dove si è costretti a posizionare la mano appunto in questa posizione, che oltretutto
Allontanal'indice dal grilletto ,fattore controproducente questo che si nota molto bene specie sulla diana 54- Intervenendo con modifiche sui calci originali di alcune carabine la prima cosa che mi preoccupo di fare è proprio quella di fare in modo che
l'impugnatura ed il grilletto si trovino più vicini e spesso per raggiungere questo scopo mi tocca asportare materiale nella parte posteriore dell'impugnatura e e riportarlo tramite inserti nella parte anteriore logicamente solo alcuni mm altrimenti si indebolisce troppo la parte in oggetto, poi per coprire il lavoro è inevitabile ricorrere alla bugnatura che appunto non fa più vedere i punti di giuntura del legno-
L'impugnatura con la sagoma delle dita la metto in atto solo perchè è un particolare estetico che mi piace e me ne sono innamorato da quando per la prima volta l'ho visto su una calciatura dell'amico Ginb-
Spero di poter continuare questa interessante e costruttiva discussione tecnica, a giorni spero di farvi vedere qualche lavoretto, anche perchè se non lo faccio gli amigos *Dutch ed Er peggio* mi frustano: - A voi la parola!
Saludos
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Riguardo agli zigrini e bugnature varie penso che la maggioranza di noi sia d'accordo nel definirli fattori estetici di impatto, insomma fanno più bella e allettante l'arma ,qualcuno puo giustamente dire che questi *ricami * favoriscono la presa con le mani sudate ,ma anche questa è una forzatura,le mani è meglio tenerle asciutte , usando vari accorgimenti primo fra tutti i guanti oppure la solita pezzuola che non dovrebbe mai mancare nella tasca di un tiratore, ricordo che le mani sudate sono il 1° nemico delle bruniture- Per concludere aggiungo che se ci facciamo caso specie nel tiro all'imbracciata la mano sull'astina non va a coprire la bugnatura ma si dispone più avanzata , forse per meglio bilanciare la carabina specie i mod pesanti che tendono a pesare in punta-
Sul particolare dell'impugnatura verticale o quasi, sono in piena sintonia con te, trovo molto scomodo quelle a 45° (tipo diana) dove si è costretti a posizionare la mano appunto in questa posizione, che oltretutto
Allontanal'indice dal grilletto ,fattore controproducente questo che si nota molto bene specie sulla diana 54- Intervenendo con modifiche sui calci originali di alcune carabine la prima cosa che mi preoccupo di fare è proprio quella di fare in modo che
l'impugnatura ed il grilletto si trovino più vicini e spesso per raggiungere questo scopo mi tocca asportare materiale nella parte posteriore dell'impugnatura e e riportarlo tramite inserti nella parte anteriore logicamente solo alcuni mm altrimenti si indebolisce troppo la parte in oggetto, poi per coprire il lavoro è inevitabile ricorrere alla bugnatura che appunto non fa più vedere i punti di giuntura del legno-
L'impugnatura con la sagoma delle dita la metto in atto solo perchè è un particolare estetico che mi piace e me ne sono innamorato da quando per la prima volta l'ho visto su una calciatura dell'amico Ginb-
Spero di poter continuare questa interessante e costruttiva discussione tecnica, a giorni spero di farvi vedere qualche lavoretto, anche perchè se non lo faccio gli amigos *Dutch ed Er peggio* mi frustano: - A voi la parola!
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accalappia bulletti prepotenti !
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Come dicevo la zigrinatura a mio parere mentre svolge una funzione estetica e pratica nelle armi a canna liscia, nelle ac assolve praticamente solo ad una funzione estetica che, personalmente non sottovaluto per niente. Ovvio che mi riferisco alle springer.
Proprio per questo, circa un anno fa ho deciso di cimentarmi in questo campo, senza nessuna ambizione ovviamente, giusto per vedere cosa riuscivo a combinare.
Beh, preso un pezzo di corrimano in baia (spero si scriva così) ho fatto un paio di pattern elementari, il primo classico, ed il secondo, giusto un pannello semi-tondo, è stato il mio primo esercizio di zigrinatura con contemporaneamente bordo doppio e curvo, a mano libera.
Il passo è un 22, non valeva la pena iniziare con un passo più sottile data la qualità del legno.
Eppure come si può vedere dal particolare, una zigrinatura con diamanti di un millimetro circa, eseguita da un profano come me, può tranquillamente competere con quegli orrori fatti a macchina che di solito si vedono in giro. Certo questo colo pannello (in foto) non è ancora rifinito, mancano sia l'ultima passata che il lavoro ai bordi e la spennelata di RLO, eppure in un ingrandimento, neanche tanto spinto, mostra i diamanti netti.
Cosa mostra invece una zigrinatura fatta a macchina? Lo potete vedere più sotto, il primo è l'ingrandimento di una zigrinatura weihrauch stampata, il secondo una zigrinatura beretta (a macchina per erosione penso). Quale fa più schifo?
Il passo del beretta come dimensioni è dell'ordine di grandezza del mio primo tentativo, (seconda foto come paragone), mentre il passo della weihrauch è molto più largo (daltronde con quello che costano non si può pretendere mica uno zigrino artigianale no?)
Eppure viste da lontano non erano poi così male, specie la zigrinatura del beretta.
Proprio per questo, circa un anno fa ho deciso di cimentarmi in questo campo, senza nessuna ambizione ovviamente, giusto per vedere cosa riuscivo a combinare.
Beh, preso un pezzo di corrimano in baia (spero si scriva così) ho fatto un paio di pattern elementari, il primo classico, ed il secondo, giusto un pannello semi-tondo, è stato il mio primo esercizio di zigrinatura con contemporaneamente bordo doppio e curvo, a mano libera.
Il passo è un 22, non valeva la pena iniziare con un passo più sottile data la qualità del legno.
Eppure come si può vedere dal particolare, una zigrinatura con diamanti di un millimetro circa, eseguita da un profano come me, può tranquillamente competere con quegli orrori fatti a macchina che di solito si vedono in giro. Certo questo colo pannello (in foto) non è ancora rifinito, mancano sia l'ultima passata che il lavoro ai bordi e la spennelata di RLO, eppure in un ingrandimento, neanche tanto spinto, mostra i diamanti netti.
Cosa mostra invece una zigrinatura fatta a macchina? Lo potete vedere più sotto, il primo è l'ingrandimento di una zigrinatura weihrauch stampata, il secondo una zigrinatura beretta (a macchina per erosione penso). Quale fa più schifo?
Il passo del beretta come dimensioni è dell'ordine di grandezza del mio primo tentativo, (seconda foto come paragone), mentre il passo della weihrauch è molto più largo (daltronde con quello che costano non si può pretendere mica uno zigrino artigianale no?)
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hai le mano d'oro gsb complimenti un lavoro di fino veramente
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zigrinature
Complimenti Giuseppe bel lavoro davvero , se l'inizio è questo........ -
Da fare invidia , poi mi spieghi gli attrezzi usati , io ne ho alcuni che mi ha cortesemente inviato Ginb ma sono interessato a conoscere tutte le altre tecniche riguardanti questo campo-
Salutoni
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Ho mostrato questa mia prova solo per far notare la differenza che c'è tra uno zigrino fatto a mano, anche se rozzamente come il mio, e quelli di fabbrica.
Della serie, datevi da fare, si può fare tanto anche esteticamente sulle nostre armi, senza sfigurare rispetto al prodotto industriale.
Poi magari se ci piace, prendendo la mano saremo tutti in grado di fare ben altro no?
L0attrezzo è un coltello con impugnatura che ha una serie di dentini tipo lima, in modo che quando lo passi asporta microtrucioli lasciando il solco.
Giusto all'inizio, per uniformare il lavoro se ne usa un'altro che ne ha due di coltelli, in modo da rendere uniforma come ho detto la distanza tra i solchi. Questo coltello determina il passo. Ma è sempre e solo il singolo coltello quello che fa il lavoro, e per farlo bene non si può fare in un passaggio solo, ma bisogna approfondire in più passate.
Qui sotto il coltello e poi un raffronto ingrandito di due coltelli singolo solco, uno a passo fine ed uno a passo grosso. Quello fine è per l'ultima passata per rendere i diamanti più affilati come piace agli americani.
Insomma, un pannello non troppo complicato può comportare su un legno non troppo duro, anche 4-5 ore di tempo
Della serie, datevi da fare, si può fare tanto anche esteticamente sulle nostre armi, senza sfigurare rispetto al prodotto industriale.
Poi magari se ci piace, prendendo la mano saremo tutti in grado di fare ben altro no?
L0attrezzo è un coltello con impugnatura che ha una serie di dentini tipo lima, in modo che quando lo passi asporta microtrucioli lasciando il solco.
Giusto all'inizio, per uniformare il lavoro se ne usa un'altro che ne ha due di coltelli, in modo da rendere uniforma come ho detto la distanza tra i solchi. Questo coltello determina il passo. Ma è sempre e solo il singolo coltello quello che fa il lavoro, e per farlo bene non si può fare in un passaggio solo, ma bisogna approfondire in più passate.
Qui sotto il coltello e poi un raffronto ingrandito di due coltelli singolo solco, uno a passo fine ed uno a passo grosso. Quello fine è per l'ultima passata per rendere i diamanti più affilati come piace agli americani.
Insomma, un pannello non troppo complicato può comportare su un legno non troppo duro, anche 4-5 ore di tempo
Ciao
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gsb ha scritto:Proprio per questo, circa un anno fa ho deciso di cimentarmi in questo campo, senza nessuna ambizione ovviamente, giusto per vedere cosa riuscivo a combinare.
Complimenti...... devo dire che la tua mano e` molto professionale
anche perche` ci ho provato anche io ed e` venuta una schifezza indescrivibile...
forse sbagliavo tecnica, eppure non sono malvagio come manualita`, ma devo dire che in quel caso la mia autostima ne ha risentito duramente
Potresti essere cosi` gentile da riassumere la tua metodica? vorrei riprovarci ma temo un'altra waterloo
ciao max
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Ti faccio una breve sintesi:
eseguito il disegno del pannello su carta (o direttamente sul calcio con matita morbida o similari), lo si può riportare sul calcio in vario modo.
A questo punto è essenziale disegnare le linee guida principali, quelle che determinano la forma dei rombi (rapporto tra le diagonali di circa 3-1 o, preferisco, 3,5 -1). Fatto questo si incidono i bordi e le linee principali, senza scendere in profondità (magari con l'ausilio di un righello o altro) Molto utile nella fase del disegno su calcio l'utilizzo del nastro metallico del "metro avvolgibile", scusa ma non ricordo come si chiama.
Fatto questo si incidono pian piano tutte le linee parallele ad una delle linee guida principali, utilizzando se possibile un coltello con guida per mantenere un passo più costante possibile. Si segnano quindi anche le altre linee parallele (alla seconda linea principale) che si intersecano con le prime, fino a completare il pannello.
Le linee guida principali di solito sono inglobate nel disegno ed a volte ne costituiscono parte del bordo. E' importante anche dove si disegnano, specie nelle zigrinature avvolgenti, affinchè il tutto sia quanto più simmetrico, se ad esempio fai una zigrinatura che avvolge tutta l'astina, conviene disegnarle sulla parte inferiore in maniera simmetrica, così da risalire uniformemente sui due lati con i solchi paralleli
E' importante non avere fretta perchè se le incisioni sono profonde in questa fase, va a finire che i solchi che vai ad incontrare e le venature del legno possono farti sbandare.
Ora sarebbe bene incidere bene la parte finale dei solchi, dove incontrano il bordo.
A questo punto ripassi tutto approfondendo usando il coltello singolo grossolano. Alla fine, ripassata sul bordo e rifinitura ed ulteriure approfondimento per definire meglio i rombi, il tutto da eseguire sempre con il coltello singolo fine.
Insomma la maggior parte del lavoro (praticamente tutto) si fa con il coltello singolo, quello che conta è andare piano, stare comodi e con buona luce e non avere fretta. Il pannello verrà fuori pian piano con nostra grande soddisfazione. Con il tempo si riusciranno a fare un pannello per serata, andando a riempire le serate invernali e ad ingrossare il nostro orgoglio.
Sapessi come mi sono sentito dopo aver finito il mio primo pannello.
C'è anche da dire, nella scelta del passo, che legni morbidi non sono adatti a passi molto fini...
Comunque non credere finisca tutto qui.
La finitura è in grado di rovinare anche lavori ben fatti, giacchè se fatta male alza il pelo e fa rigonfiare i diamanti.
Ma questo è un altro capitolo che lascio agli esperti.
eseguito il disegno del pannello su carta (o direttamente sul calcio con matita morbida o similari), lo si può riportare sul calcio in vario modo.
A questo punto è essenziale disegnare le linee guida principali, quelle che determinano la forma dei rombi (rapporto tra le diagonali di circa 3-1 o, preferisco, 3,5 -1). Fatto questo si incidono i bordi e le linee principali, senza scendere in profondità (magari con l'ausilio di un righello o altro) Molto utile nella fase del disegno su calcio l'utilizzo del nastro metallico del "metro avvolgibile", scusa ma non ricordo come si chiama.
Fatto questo si incidono pian piano tutte le linee parallele ad una delle linee guida principali, utilizzando se possibile un coltello con guida per mantenere un passo più costante possibile. Si segnano quindi anche le altre linee parallele (alla seconda linea principale) che si intersecano con le prime, fino a completare il pannello.
Le linee guida principali di solito sono inglobate nel disegno ed a volte ne costituiscono parte del bordo. E' importante anche dove si disegnano, specie nelle zigrinature avvolgenti, affinchè il tutto sia quanto più simmetrico, se ad esempio fai una zigrinatura che avvolge tutta l'astina, conviene disegnarle sulla parte inferiore in maniera simmetrica, così da risalire uniformemente sui due lati con i solchi paralleli
E' importante non avere fretta perchè se le incisioni sono profonde in questa fase, va a finire che i solchi che vai ad incontrare e le venature del legno possono farti sbandare.
Ora sarebbe bene incidere bene la parte finale dei solchi, dove incontrano il bordo.
A questo punto ripassi tutto approfondendo usando il coltello singolo grossolano. Alla fine, ripassata sul bordo e rifinitura ed ulteriure approfondimento per definire meglio i rombi, il tutto da eseguire sempre con il coltello singolo fine.
Insomma la maggior parte del lavoro (praticamente tutto) si fa con il coltello singolo, quello che conta è andare piano, stare comodi e con buona luce e non avere fretta. Il pannello verrà fuori pian piano con nostra grande soddisfazione. Con il tempo si riusciranno a fare un pannello per serata, andando a riempire le serate invernali e ad ingrossare il nostro orgoglio.
Sapessi come mi sono sentito dopo aver finito il mio primo pannello.
C'è anche da dire, nella scelta del passo, che legni morbidi non sono adatti a passi molto fini...
Comunque non credere finisca tutto qui.
La finitura è in grado di rovinare anche lavori ben fatti, giacchè se fatta male alza il pelo e fa rigonfiare i diamanti.
Ma questo è un altro capitolo che lascio agli esperti.
Ciao
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Dimenticavo,
il movimento dell'utensile deve essere a sega, in modo da far lavorare bene i dentini nella direzione corretta.
Di seguito un'idea delle linee guida principali e dell'angolo che formano tra loro (linee esterne nella foto).
Quello che vedi in foto è lo spigolo di un pezzo di celluloide tagliato a rombo, comodo per disegnare le linee guida principali. Comunque lo puoi costruire come vuoi di qualsiasi materiale, basta scegliere il rapporto tra diagonali desiderato.
il movimento dell'utensile deve essere a sega, in modo da far lavorare bene i dentini nella direzione corretta.
Di seguito un'idea delle linee guida principali e dell'angolo che formano tra loro (linee esterne nella foto).
Quello che vedi in foto è lo spigolo di un pezzo di celluloide tagliato a rombo, comodo per disegnare le linee guida principali. Comunque lo puoi costruire come vuoi di qualsiasi materiale, basta scegliere il rapporto tra diagonali desiderato.
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gsb ha scritto:A questo punto ripassi tutto approfondendo usando il coltello singolo grossolano. Alla fine, ripassata sul bordo e rifinitura ed ulteriure approfondimento per definire meglio i rombi, il tutto da eseguire sempre con il coltello singolo fine.
io di coltelli singoli non ne ho..... per ogni passo (e sono 4) ho tre coltelli uno doppio e due tripli....... uno dei tripli con denti radi ed i rimanteti due a denti fitti (finitori?) li ho acquistati per contrassegno dalla OMPS di Brescia, e mi ha lasciato un po sconcertato non avere il coltello singolo.
gsb ha scritto:Insomma la maggior parte del lavoro (praticamente tutto) si fa con il coltello singolo, quello che conta è andare piano, stare comodi e con buona luce e non avere fretta.
OK però come fai a distanziare il solo di fianco? almeno nella fase iniziale un coltello doppio devi usarlo.... o mi sbaglio ? :0)
gsb ha scritto:Comunque non credere finisca tutto qui.
La finitura è in grado di rovinare anche lavori ben fatti, giacchè se fatta male alza il pelo e fa rigonfiare i diamanti.
non girare il dito nella piaga...... se penso ai poveri diamanti della mia 977, per rimediare, ho pensato di intarsiare l'impugnatura con due pezzi di radica di noce migliore e di zigrinare quelli.
ciao e grazie
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Ciao,
i coltelli a denti più sottili sono i finitori.
Comunque i coltelli multipli, a mio avviso possono andare bene dopo la prima incisione, per eventualmente uniformare il tutto.
Se non si ha buona esperienza è preferibile lavorare con il singolo ritengo.
ciò che uso per segnare le righe parallele è in pratica come un coltello doppio ma con un solo lato che taglia mentre l'altro lavora da guida e non presenta dentini
Ciao
g
i coltelli a denti più sottili sono i finitori.
Comunque i coltelli multipli, a mio avviso possono andare bene dopo la prima incisione, per eventualmente uniformare il tutto.
Se non si ha buona esperienza è preferibile lavorare con il singolo ritengo.
ciò che uso per segnare le righe parallele è in pratica come un coltello doppio ma con un solo lato che taglia mentre l'altro lavora da guida e non presenta dentini
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gsb ha scritto:Ciao,
Se non si ha buona esperienza è preferibile lavorare con il singolo ritengo.
ciò che uso per segnare le righe parallele è in pratica come un coltello doppio ma con un solo lato che taglia mentre l'altro lavora da guida e non presenta dentini
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Quando ho cercato informazioni sulla rete avevo trovato un sito dove mostravano proprio questo tipo di coltello finto doppio, e c'erano anche destri e sinistri, singoli e doppi ma larghi come i tripli, per saltare di un solco senza incidere....... mannaggia la peppa, ho fatto proprio un acquisto sballato
Non per sapere i fatti tuoi, ma per regolare i miei, quanto li hai pagati e dove ti sei procurato i tuoi?
grazie max
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Guarda che non credo tu abbia fatto un acquisto sballato.
Gli utensili che hai acquistato sono quelli utilizzati dalle artigiane italiane di quella famosa valle del Bresciano e zone limitrofe.
Sì oramai le zigrinature le fanno per lo più le donne, sembra siano più in gamba e, riunite spesso in cole cooperative fanno queste lavorazioni per molti grandi nomi dell'ambiente delle armi.
Probabilmente è una questione di tecnica.
Si usa tranquillamente il coltello doppio anche per segnare le linee parallele, è sempre e solo questione di abilità. Il coltello con guida lo usano i principianti come me.
L'azione del coltello doppio è in questo caso quella di approfondire leggermente la prima linea mentre si segna la seconda, quindi rappresenta un guadagno di tempo. Penso sia solo questione di tecnica, cioè di trovare la giusta pressione ripartita tra i due coltelli affinchè il primo solco sia appena approfondito, ed il secondo appena segnato. Poi il secondo diventerà la guida per il terzo e così via.
I coltelli me li ha procurati un amico dall'estero (dem Bart), ma ti assicuro che quelli italiani fanno il loro lavoro a meraviglia e probabilmente sono molto più duraturi di quelli che ho io (parlo di qualità dell'acciaio utilizzato), devi solo iniziare con i passi più larghi e un legno uniforme, un pannello semplice e molta pazienza. Il tempo per "correre" ci sarà dopo quando avrai preso la mano. Dopo due o tre paia di pannelli di prova, di cui l'ultimo magari su supoerfici ricurve e con legno venato (la venatura tende a portarti fuori strada) se ti senti soddisfatto allora passa ad una calciatura.
Insomma mi stai facendo spiegare queste cose come se fossi un esperto. Ma è chiaro che non lo sono. Riportare un pannello su un'impugnatura ad esempio, o altre zone molto curve è tutt'altra cosa rispetto alla morbida curva di un corrimano come quello che ho utilizzato per la mia prova.
Comunque sia, non ti scoraggiare. Non devi avere fretta, ricorda che le serate invernali sono lunghe e idonee per questi lavoretti no?
Gli utensili che hai acquistato sono quelli utilizzati dalle artigiane italiane di quella famosa valle del Bresciano e zone limitrofe.
Sì oramai le zigrinature le fanno per lo più le donne, sembra siano più in gamba e, riunite spesso in cole cooperative fanno queste lavorazioni per molti grandi nomi dell'ambiente delle armi.
Probabilmente è una questione di tecnica.
Si usa tranquillamente il coltello doppio anche per segnare le linee parallele, è sempre e solo questione di abilità. Il coltello con guida lo usano i principianti come me.
L'azione del coltello doppio è in questo caso quella di approfondire leggermente la prima linea mentre si segna la seconda, quindi rappresenta un guadagno di tempo. Penso sia solo questione di tecnica, cioè di trovare la giusta pressione ripartita tra i due coltelli affinchè il primo solco sia appena approfondito, ed il secondo appena segnato. Poi il secondo diventerà la guida per il terzo e così via.
I coltelli me li ha procurati un amico dall'estero (dem Bart), ma ti assicuro che quelli italiani fanno il loro lavoro a meraviglia e probabilmente sono molto più duraturi di quelli che ho io (parlo di qualità dell'acciaio utilizzato), devi solo iniziare con i passi più larghi e un legno uniforme, un pannello semplice e molta pazienza. Il tempo per "correre" ci sarà dopo quando avrai preso la mano. Dopo due o tre paia di pannelli di prova, di cui l'ultimo magari su supoerfici ricurve e con legno venato (la venatura tende a portarti fuori strada) se ti senti soddisfatto allora passa ad una calciatura.
Insomma mi stai facendo spiegare queste cose come se fossi un esperto. Ma è chiaro che non lo sono. Riportare un pannello su un'impugnatura ad esempio, o altre zone molto curve è tutt'altra cosa rispetto alla morbida curva di un corrimano come quello che ho utilizzato per la mia prova.
Comunque sia, non ti scoraggiare. Non devi avere fretta, ricorda che le serate invernali sono lunghe e idonee per questi lavoretti no?
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gsb ha scritto:Guarda che non credo tu abbia fatto un acquisto sballato.
Gli utensili che hai acquistato sono quelli utilizzati dalle artigiane italiane di quella famosa valle del Bresciano e zone limitrofe.
Si, in effetti puo' sembrare che per acquisto sballato intenda dare la colpa al coltello.... mentre e' palese che la colpa e' del manico, cioe' io :-)
gsb ha scritto:Probabilmente è una questione di tecnica.
direi pure io....... vorra' dire che mi allenero' su tutti i corrimani che incotrero' :-))
gsb ha scritto: Il coltello con guida lo usano i principianti come me.
supponiamo che sia cosi'...... pero' te la sei cavata benissimo sicuro che sia tutto merito del coltello? :-))
gsb ha scritto:Comunque sia, non ti scoraggiare. Non devi avere fretta, ricorda che le serate invernali sono lunghe e idonee per questi lavoretti no?
e gia'..... speriamo dunque nel disgelo primaverile.....
grazie e ciao
max
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